Don Giovanni Berchimas
NOTIZIE DAL VILLAGGIO PER BIMBI IN BURUNDI (AFRICA)
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UN VILLAGGIO PER BIMBI
LUGLIO 2013 E' tornato tra noi don Giovanni Berchimas del Burundi, in Africa, per un periodo di vacanze e così anche di aiuto nelle nostre Comunità. Gli diamo il nostro benvenuto caloroso. Per l'occasione, ci illustra alcuni suoi progetti di aiuto per la Sua gente in Burundi. Chissà che possiamo anche noi dargli una mano. Sono don Giovanni Berchimas, sacerdote del Burundi, uno dei paesi più poveri del mondo con un numero tremendo di bambini orfani sia di guerre che di Aids. Voglio farvi partecipi di un progetto in svolgimento e chiedere il vostro sostegno: la costruzione di un villaggio per bambini orfani in Burundi. Detto villaggio sarà anche un punto di partenza verso l’apertura al mondo di tutta la gente d’intorno.
NEWS DAL BURUNDI (AFRICA)

Don Giovanni Berchimas

BURUNDI (AFRICA) Tel. 331-3443579 e-mail: rivuzejberc@yahoo.fr

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Cosa faremo e che cosa serve

Faremo in tutto 5 case doppie capaci d’ospitare 10 vedove e 50 bambini da custodire. Ogni donna vedova avrà dunque un compito di crescere 5 bambini. Fin d’ora, abbiamo già fatto una casa, un impianto fotovoltaico per dare luce al villaggio, un pozzo di acqua e installato tutti i tubi. Vogliamo andar avanti se qualcuno ci dà ancora la mano. Ora stiamo per inviare un container al villaggio: chiediamo dunque l’aiuto di tutti per riuscire in questa opera: materiale di costruzione come cemento, motoseghe, trapani,… e i mobili, letti, materassi, sedie, tavoli, materiale scolastico, insomma tutto ciò che uno pensa che servirebbe in questo progetto compreso anche denaro per la spedizione del container. Chi vuole aiutare e chiedere chiarimenti è pregato di chiamarmi al numero telefonico 331-3443579 o scrivere su rivuzejberc@yahoo.fr Dio vi benedica e vi protegga. Don Giovanni Berchimas RIVUZIMANA
Subito dopo la costruzione seguirà un discorso di adozione a distanza dei bambini che abiteranno in queste case. Uno che deciderà di adottare un bambino sarà in grado di conoscere esattamente in quale casa sta e chi è la donna che lo fa crescere. In questo caso si cerca di procedere nella maniera più trasparente possibile, ottimizzando l’aiuto e togliendo tutti i giri possibili che si osservano spesso nelle attività del genere.
Adozione a distanza
Testimonianza di Roberta VILLAGGIO KIRA – BURUNDI In Africa, sorge una collina chiamata Mataka, in provincia di Kirundo, Burundi. “Aiutaci ad aiutarvi”. Questo l'appello del signor Antonio Grosso, attuale presidente dell'Associazione, rivolto a don Giovanni Berchimas, Rettore del Seminario minore, che si è concretizzato nel 2012 in un Progetto. Le prime opere realizzate sono state la casa della luce e la cisterna. La testimonianza diretta della volontaria Laura Panattoni, Responsabile e Referente dell'Associazione, e la relativa documentazione fotografica hanno consentito di “respirare” il clima di gioia e soddisfazione dei nostri fratelli. La presenza dei pannelli di luce solare e dei pozzi d'acqua consente la vita nel villaggio. Ora vivono donne vedove con figli propri e bambini orfani ad esse affidati. Il termine Kira significa salvato, guarito. Le case costruite finora sono cinque. Sasso dopo sasso, i volontari hanno innalzato i muri, partendo da una base rocciosa. Le lamiere vengono impiegate per il tetto. L'interno è suddiviso in due parti, occupate rispettivamente da due famiglie. Ciascuna di esse è composta da una cucina, dotata di un tavolo con sedie e una stanza arredata semplicemente con i letti. All'esterno delle case, denominate bifamiliari, c'è la fontanella dell'acqua. Una delle strutture è ad uso scolastico. Bambini e adulti sono formati da Suor Agrippine che racconta: “Il mio compito è cambiare la cultura, il modo di fare, ma è difficile. Lo farò con la forza di Dio”. Laura, la volontaria, specifica che questi obiettivi vanno perseguiti piano piano: “Bisogna riconoscere i meriti della gente. Tutti hanno seguito un percorso per poter arrivare a questo”. Ad ogni famiglia è destinata una proprietà autogestita per la coltivazione di riso, cocomeri, zucchine e molti ibridi derivati. Nel villaggio ci sono piantagioni di banane e crescono alberi di bambù, il cui legno viene usato per il fuoco. Dal punto di vista sanitario, è importante riuscire ad avere una dispensa di farmaci. Il servizio di Suor Agrippine verso i malati che ospita, cura e riporta al villaggio, una volta guariti, va sostenuto da aiuti esterni. Ad oggi, maggio 2019, i bambini adottati a distanza da residenti delle Diocesi di Como e Torino sono trentuno. L'intento è di arrivare almeno a cinquanta. Gli orfani sono molto premurosi ed affettuosi tra loro. Gli ultimi arrivati si sentono presto a loro agio e benvoluti. Alla vista della statua della Madonna, portata da Laura, tutti i bambini hanno subito formato un cerchio attorno, intonando una canzone religiosa in lingua locale, dedicata a Maria. “Questa è la religiosità pura e senza macchia davanti a Dio Padre: visitare gli orfani e le vedove nella loro afflizione, custodire sé stesso immune dal contagio del mondo” - Giacomo, 1-27