le nostre chiese
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Chiesa di Maroggia
LE NOSTRE CHIESE
LA STORIA Nel 1595 il Vescovo di Morbegno Feliciano Ninguarda fa una visita pastorale a Maroggia. Nel paese c'è un Cappellano che si reca anche a Monastero. Le case di Maroggia sono distribuite lungo la parte alta di un dosso, a destra rispetto all'attuale posizione della chiesa. Un documento, datato 1678, descrive la miseria e le difficoltà di una popolazione afflitta da peste, guerre e carestia. Il Pastore sollecita gli uomini ad erigere un Tempio in onore di Santa Margherita, per invocare aiuto e protezione. Il Capomastro Battista Cassarino, il maestro Antonio Basso e diversi lavoratori iniziano la costruzione della chiesa nel 1694. I dipendenti sono pagati con Imperiali derivati dalla vendita di formaggio, grano, canapa, latte e vino. La spesa complessiva che l'edificazione della chiesa comporta, dal 25 novembre 1694 al 8 dicembre 1708, ammonta a Imperiali 3643. L'edificio sacro viene benedetto il 15 luglio del 1703. La prima Messa è celebrata in onore di Santa Margherita il 20 luglio 1703. L'ESTERNO La chiesa sorge nella parte bassa di Maroggia. Affiancata da alcune abitazioni, si presenta di modeste dimensioni. Annesso al corpo della chiesa, si innalza il campanile con torre campanaria piatta, sulla quale vi è una croce. All'interno di una piccola volta ad arco, molto curata e caratteristica, è collocata una campana. La facciata è l'unica superficie liscia dell'intera struttura. Risulta suddivisa in sei spazi, delimitati da cornici e pilastri in rilievo. Il portone ed una piccola bifora occupano gli spazi centrali. Il capitello della facciata, situato posteriormente rispetto alla parete della stessa, è privo di decorazioni. L'ingresso della chiesa è preceduto da un piccolo tempio, in stile dorico, eretto intorno all'anno 1970. Scesi cinque gradini, si accede all'edificio sacro, attraverso il portone principale ed uno secondario. L'INTERNO La navata centrale è a pianta rettangolare e nella sezione più a est si restringe per delimitare il presbiterio, rialzato da due gradini. La venerazione per Santa Margherita è percepibile dal fedele già all'ingresso della chiesa: in alto, rispetto all'Acquasantiera, è posta la statua che la rappresenta. Ai piedi della Santa si nota il drago (simbolo del demonio); nella mano sinistra tiene un ramo di palma mentre in quella destra la Bibbia (entrambi simbolo del martirio). Procedendo verso l'altare, si può ammirare una cornice in rilievo curata ed elegante che delimita una nicchia. Dentro, le statue della Madonna di Lourdes e di Bernadette rievocano la tredicesima Apparizione; sullo sfondo celeste è infatti dipinto il roseto fiorito, prova voluta dal parroco di Lourdes. L'altare è costituito da lastre di granito, provenienti dalla vicina Valmasino. Sopra l'altare Maggiore una cornice in rilievo appare molto raffinata: al vertice ci sono tre angeli e alla base due anfore dipinte, con fiori bianchi. All'interno è posta una tela, alta 2,50 mt e larga 1,30 mt., realizzata negli anni 1702-1703 dal pittore morbegnese Francesco Fontana. Santa Margherita è in procinto di parlare con un soldato, al quale porge la mano. Alla sua destra, invece, è raffigurato un Santo nell'atto di ricevere il Bambino dalla Madonna, dominante tra le nubi. Due angeli sorreggono la corona della Madonna. Nella tela, risulta chiaro il riferimento alla fede che la Santa dichiara, nonostante il periodo difficile e controverso delle persecuzioni. Una seconda opera di F. Fontana, alta 2 mt e larga 1,50 mt., è posta a sinistra dell'altare: si tratta della Madonna del Rosario. Sorretta da una nuvola grigia, la Madonna con in braccio il bambino sta porgendo a San Domenico Guzman un rosario. Il Santo è inginocchiato, ha davanti ai piedi la Bibbia ed un rametto di giglio bianco; al suo lato invece è rannicchiato un cagnolino con in bocca un cero acceso. A sinistra della Madonna, F. Fontana ha dipinto Santa Rosa da Lima. Le mani, vicine al petto e incrociate, stringono un crocifisso ed un rametto di giglio bianco. Un paesaggio fa da sfondo ai due Santi, invocati per combattere le eresie e i dissidi tra la gente. Mentre quattro coppie di angeli sembrano osservare la scena sottostante, due sorreggono la corona della Madonna. Lungo il confine tra la volta centrale, con due arcate laterali, e la volta a botte del presbiterio è collocato un crocifisso. Il capo di Gesù, reclinato verso l'alto, pare voler trasmettere l'abbandono della sua vita nelle mani di Dio Padre. Al centro della volta centrale, con arcate laterali, è visibile una cornice in rilievo, lavorata, che delimita un dipinto su Santa Margherita. Alla base della raffigurazione c'è il drago che guarda verso l'alto. Una nuvola sorregge Santa Margherita mentre sale al cielo, aiutata da tre angeli. La mano destra della Santa afferra il ramo di palma. Il palmo della mano sinistra, aperto e rivolto verso l'alto, sembra indicare la divinità. Dal suo capo si propagano raggi luminosi, diretti verso il volto di otto angeli. Un pianoforte accompagna i canti delle celebrazioni liturgiche (oggi per lo più matrimoni). Il quadro di Gesù Misericordioso ha un significato particolare i Cristiani, che hanno vissuto l'Anno Santo ed il Giubileo della Misericordia, voluto da Papa Francesco. Il Signore è vestito con una veste bianca; la mano destra è alzata per benedire mentre quella sinistra tocca il petto. Dal cuore Misericordioso di Gesù escono due raggi: uno pallido che rappresenta l'acqua ed uno rosso, per il sangue. Ai piedi del Signore si legge quanto Lui stesso aveva dettato: Gesù, confido in Te. Sovrasta il confessionale, la statua di Sant' Antonio da Padova. Con la mano destra sorregge la Bibbia aperta, su cui è seduto un bambino, ed un rosario. La rappresentazione artistica esprime chiaramente la missione del Santo: favorire l'educazione cristiana nella crescita dei bambini. Un importante spazio è riservato alle targhette delle stazioni della Via Crucis, che accompagnano il fedele dall'ingresso all'altare lungo il lato ovest, per poi riportarlo all'entrata, seguendo il lato est. Le vetrate colorate di tre bifore conferiscono alla chiesa una luce rosata. L'intera comunità Cristiana di Maroggia, unitamente a quella di Monastero, si riunisce nella chiesa ogni anno il 20 luglio, per la ricorrenza di Santa Margherita.